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1) Dizion. 5° Ed. .
LEGGERISSIMO.
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LEGGERISSIMO.
Definiz: Superlat. di Leggiero e di Leggiere. –
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. 117: Che è quello che addomanda la ragione dall'uomo? Una cosa leggerissima, cioè secondo natura vivere.
Esempio: Bocc. Laber. 252: Me, al quale prima immobile e impedito esser parea, senza saper di che, fe' incontanente parere leggerissimo e spedito.
Esempio: Dal. Gor. Stor. 90: Dappoich'e' fatti di Lombardia sono caduti in tanta miseria,... leggerissima cosa sarebbe stata a' Fiorentini avere di quel paese quello avessono voluto.
Esempio: Guicc. Stor. 1, 12: 11 Re.... non considerò quanto meritasse d'essere ripresa quella deliberazione, la quale, non avendo in qualunque caso altra speranza che di leggerissima utilità, poteva partorire da altra parte danni gravissimi.
Esempio: Bart. C. Opusc. Albert. 13: Infra quelle fanciulle celesti, la Lode era di ingegno leggerissima, e, per la vaghezza de gli occhi, quasi che poco modesta.
Esempio: Tass. Gerus. 8, 66: Tempo forse già fu, che gravi e strane Ne potevan parer sì fatte offese; Quasi lievi or le passo: orrenda, immane Ferità leggerissime l'ha rese.
Esempio: Serdon. Esort. volg. 37: Ma queste cose sono leggerissime, e quasi di niun momento, rispetto a quel veleno che ec.
Esempio: Galil. Op. VIII, 116: Non però l'acqua, benchè gravissima e pronta a scender per aria, e l'aria altrettanto disposta a salire, come leggerissima, per l'acqua, si accordano, ec.
Esempio: E Galil. Op. VIII, 117: Per tanto consideriamo ciò che accade nell'aria: dove, per aver una figura di superficie ben terminata e di materia leggerissima, voglio che pigliamo una vescica gonfiata, nella quale ec.
Esempio: Torric. Lez. 26: Crederei.... che.... quel leggerissimo guscio (una barchetta) facesse, nell'atto dell'urtare, la medesima operazione, che faceva l'immensa mole del navilio.
Esempio: Pallav. Perfez. crist. 516: Il pigro, con una leggerissima incomodità presa a tempo, si sottrarrebbe a cento incomodità più gravose.
Esempio: Baldin. Voc. Dis. 148, 1: Dicono [schizzi] i pittori quei leggerissimi tocchi di penna o matita, con i quali accennano i lor concetti senza dar perfezione alle parti.
Esempio: Red. Lett. Opp. Vip. 25: Delle quali (delle frecce) si racconta che ammazzino un uomo, in quello stesso momento nel quale egli n'abbia ricevuta qualsivoglia leggerissima piaguzza.
Esempio: Salvin. Odiss. 53: Ben tu questo (Poichè venne a tua casa) ne rimanda Colla sedia, e col figlio, e cavai dàlli Leggerissimi al corso, ottimi in forza.
Esempio: Fag. Comm. 3, 82: I' ho un'acqua leggerissima, limpidissima, freschissima.
Esempio: Cocch. Cons. med. 1, 48: Ancora si conosce la necessità delle leggerissime lesioni delle facoltà dell'animo e della mente ec.
Esempio: Targ. Osserv. medic. 114: Ella è assai gracile,... e non ha se non che un leggerissimo accenno dei suoi spurgamenti lunari.
Esempio: Giust. Vers. 11: Se il venticel con leggerissim'ala Increspa l'onda che lieve t'accoglie, ec.