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DELUBRO.
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DELUBRO.
Definiz: Sost. masc. Tempio, e specialmente Tempio pagano: ma è voce propria più che altro della poesia.
Dal lat. delubrum. –
Esempio: Dant. Parad. 6: Con costui pose il mondo in tanta pace, Che fu serrato a Giano il suo delubro.
Esempio: But. Comm. Dant. M. 324 t.: Il suo delubro, cioè lo suo tempio. Questo nome delubro è vocabulo gramaticale (latino), e chiamavansi delubra li templj che aveano le fonti nelle quali si lavavano li sacrificj e li sacrificatori.
Esempio: Ar. Orl. fur. 3, 26: Vedi qui Alberto, invitto capitano, Ch'ornerà di trofei tanti delubri.
Esempio: Car. Eneid. 5, 1077: Allor in cima De l'ericinio giogo il gran delubro Surse a Venere idalia.
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 4, 24: Tra le rovine del delubro antico, Che fu già dedicato a Giove Ultore.
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 320: Poco avanti alla porta principale s'incontrava un delubro di non minore orridezza.