Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
ANNEBBIATO.
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ANNEBBIATO.
Definiz: Partic. pass. di Annebbiare. –
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 1, 97: Per rispetto del presente tempo, annebbiato dalla nebbia della invidia.
Definiz: § I. In forma d'Add. Offuscato, Velato dalla nebbia. –
Esempio: Pallad. Agric. S. 7: E non sia troppo dirupinato, sicch'ella iscorra, e non sia terra già rovinata, sicchè troppo sia annebbiata valle.
Esempio: Galil. Comm. ep. 1, 138: Si vede il taglio dell'ombra indistinto, confuso, e come annebbiato.
Definiz: § II. E per Pieno di nebbia. –
Esempio: Salvin. Inn. Omer. 571: Si giaceva in culla, Ad una notte scura simigliante, Nell'annebbiata grotta quivi al buio.
Definiz: § III. E detto di un corpo diafano, il quale cominci a perdere la trasparenza. –
Esempio: Targ. Viagg. 3, 265: Cristallino un poco annebbiato, di figura quasi cubica, d'un pollice di grandezza.
Definiz: § IV. E per Leggiermente tinto di qualsivoglia colore. –
Esempio: Targ. Viagg. 6, 358: Ingemmamento piccolissimo di figura di mezze lenti, che s'intersecano fra di loro, annebbiate di rossigno.
Esempio: E Targ. Viagg. 8, 349: Uno ha il fondo cristallino, alquanto annebbiato di lividastro.
Definiz: § V. Figuratam. detto di persona per Impensierito, Turbato. –
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 7, 30: Ritraggo che sulla morte d'Ascanio.... stette annebbiato un pezzo, e che ora è tutto rischiarato, e pieno di speranza.
Definiz: § VI. E detto delle biade, delle frutta, quando sono intristite per la nebbia. –
Esempio: Magazz. Coltiv. 30: Che non sia guazzosa o annebbiata la foglia.
Definiz: § VII. Detto della vista, quando comincia a indebolirsi ed offuscarsi.