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BUONDATO, che anche si scrisse disgiuntamente BUON DATO
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BUONDATO, che anche si scrisse disgiuntamente BUON DATO.
Definiz: Avverb., che vale Molto, Grandemente, In gran quantità.
Da bonum e datum, cosa data abbondantemente. −
Esempio: Pulc. L. Bec. 20: Tu non arai mai senno i' ti prometto, Se io, che n'ho buondato, non tel metto.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 297: Offerite tutte le vostre operazioni al Signore, e questo li sarà buondato accetto.
Esempio: Buonarr. Tanc. 3, 2: Che vuoi tu colla Tancia io faccia o dica? I' le dirò di te del ben buondato.
Definiz: § I. Trovasi anche in senso di A lungo, Per un grande spazio di tempo. −
Esempio: Soder. Cult. Ort. 268: Altri perchè elle [le rose] buondato si conservino.... vogliono che ec.
Definiz: § II. Più comunemente si adopera come Modo avverbiale In buondato, in senso di Molto, In gran quantità. −
Esempio: Tasson. Secch. rap. 1, 57: Nelle canestre lor di vinco fine Portavan pane, vin, torta in buondato.
Esempio: Panciat. Scritt. var. 23: Colle man giunte al cielo e inginocchiati Pregavan Giove a piover in buondato.
Esempio: Red. Esp. nat. 103: Ognuno vorrebbe provvedersene in buondato.
Esempio: Fag. Rim. 6, 158: Perchè a dirla i' ho ben considerato, Che questa sposa ch'è una donna quale Essendo campagnuola e pastorale E il cui forte è l'aver capre in buondato ec.
Definiz: § III. E pure come Modo avverbiale dicesi Un buondato, nella stessa significazione. −
Esempio: Firenz. Rim. 2, 399: Il resto ch'ella tien poi rimpiattato Sotto la cioppa o sotto il gamurrino, Tu puoi pensar che sia meglio un buondato.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 212: Ben mi pare potervi dire con verità, che io priego un buondato per voi.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 32: Però fallisce chi giuoca un buondato.