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1) Dizion. 4° Ed. .
VAGHEZZA
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VAGHEZZA.
Definiz: Disiderio, Voglia. Lat. voluntas, cupiditas. Gr. ἐπιθυμία, ὄρεξις.
Esempio: Bocc. nov. 85. 5. Il cominciò a guatare, più perchè Calandrino le pareva un nuovo uomo, che per altra vaghezza.
Esempio: E Bocc. num. 22. Ella dee ben sicuramente esser cattiva cosa, ad aver vaghezza di così bella gioia, come tu se'.
Esempio: Dant. Inf. 29. E quei, che avea vaghezza, e senno poco, Volle, ch'i' gli mostrassi l'arte.
Esempio: Petr. son. 7. Qual vaghezza di lauro, qual di mirto?
Esempio: Vinc. Mart. rim. 25. E per troppa vaghezza Cerco agli omeri miei soverchio pondo.
Definiz: §. I. Per Diletto. Lat. voluptas, delectatio. Gr. ἡδονή.
Esempio: M. V. 7. 71. Il giovane, prendendo vaghezza di vedere pescare, follemente si mise in una barca.
Definiz: §. II. Per Bellezza atta a farsi vagheggiare. Lat. elegantia, pulchritudo. Gr. κάλλος, κομψότης.
Esempio: Bocc. nov. 49. 2. Conosciate quanto la vostra vaghezza possa ne' cuor gentili.
Esempio: Boez. G. S. 82. Venite quà, o tutte genti prese Dalla vaghezza del mondo fallace.
Esempio: Fir. dial. bell. donn. 384. È adunque vaghezza una beltà attrattiva inducente di se disiderio di contemplarla, e di fruirla.