Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
INASPRIRE, e talora anche INASPERIRE e INNASPRIRE.
Apri Voce completa

pag.368


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
INASPRIRE, e talora anche INASPERIRE e INNASPRIRE.
Definiz: Att. Propriamente vale Fare, Rendere, aspro, di sapore agro e disgustoso al palato.
Definiz: § I. E figuratam. –
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. 283: Che' beneficj non si deono inasprire, nè niuna cosa dogliosa con loro mischiare.
Definiz: § II. Vale anche Fare o Rendere scabro, ruvido, irto, e simili. –
Esempio: Bocc. Filoc. 621: I pianti avevano inasprite le guancie, e 'l dolore aveva congiunta la dolente pelle con l'ossa.
Esempio: Soder. Tratt. Arb. 28: Per contrario li [arbori] posti ai venti, sono più corti, perchè il vento gl'innasprisce, e li fa bistorti, e raggricciati, ed abbruciaticci.
Definiz: § III. E figuratam. –
Esempio: Pallav. Tratt. Stil. 77: Chi di scabrosi termini la inasprisce (la filosofia) s'appella peripatetico.
Definiz: § IV. E per Rendere duro, Indurare, riferito a metallo, e simili. –
Esempio: Cellin. Pros. Oref. 135: Piglierebbe [il metallo] certi fumi di terra,... i quali lo inasprirebbono in tal guisa, che per otto giorni continui che se gli desse fuoco, non si potrebbe liquefare.
Definiz: § V. Detto di animali, e riferito a pelo, setole, e simili, vale Arricciare, per ira, per paura, e simili. –
Esempio: Chiabr. Rim. 1, 418: Dolce mirar cinghial per la foresta, Infocar gli occhi ed inasprir le terga.
Definiz: § VI. Riferito a legge, decreto, e simili, vale figuratam. Rendere più rigido, rigoroso, gravoso. –
Esempio: Comp. Din. Cron. DL. 56: Per paura e sdegno inasprirono le leggi.
Definiz: § VII. Pur figuratam. e poeticam., vale Rendere tempestoso e pericoloso, riferito a mare. –
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 1, 195: Lo quale [mare] riposevole, la crudele rabbia de' venti inasprisce con le mosse onde.
Definiz: § VIII. Vale anche Aggravare, Rendere più grave, molesto, acuto, e simili; riferito a dolori, tormenti, e simili. –
Esempio: Tass. Gerus. 8, 26: E 'l duolo omai delle ferite crude Più cominciava a farmisi molesto; Chè l'inaspria l'aura notturna e 'l gelo, In terra nuda e sotto aperto cielo.
Esempio: E Tass. Gerus. 9, 66: Dispiegar (gli spiriti infernali) verso gli abissi il volo Ad inasprir ne' rei l'usate doglie.
Definiz: § IX. In locuz. figur. –
Esempio: Targ. Valdin. 1, 6: Allorchè nel 1330 venne Fucecchio, e nel 1339 la Valdinievole, sotto il dominio della Repubblica fiorentina, il suo male era già ridotto gravissimo, ma quel ch'è peggio, i Fiorentini in vece di porgerli qualche sollievo, lo inasprirono.
Definiz: § X. E per Irritare, Cagionare irritazione, riferito a gola, o ad altra parte del corpo. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 6: I venti meridionali.... fanno putride febbri, ma non inaspriscono il gozzo.
Definiz: § XI. E per Esasperare, Irritare, Sdegnare, Provocare a mal talento, ira, odio, e simili, riferito figuratam. a persona. –
Esempio: Libr. Amor. B. 8: Ma se le mie parole in alcuna cosa inasprissero la [tua] persona.... accrescimento sarà delle mie pene.
Esempio: Libr. Sent. 20: Lo 'nfermo che non è paziente, fa inasperire lo medico.
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. 455: Fame e sete per quella medesima cagione si dee schifare, perocchè inasprisce e incende gli animi.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 218: Solone, non volendo adularlo nè da vantaggio inasprirlo, disse: O re di Lidia, ec.
Esempio: E Adr. M. Plut. Vit. 4, 464: I prudenti giudicarono per ben fatto e utile il non inasprire Pompeo.
Esempio: Red. Lett. 3, 173: Essendo io comune amico di tutti due lor signori, avrei dubitato, col favellarne, di poter esser forse cagione d'innasprirgli maggiormente.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 33: Rispose, è vero gliene abbiamo fatte Delle nere, l'abbiam troppo inasprito.
Esempio: Capp. Pens. Educ. 318: Quei barbari colpi inasprivano il discepolo, e alcune più fiacche anime riuscivano ad avvilire.
Definiz: § XII. Vale altresì Fare, Rendere, cattivo, crudele, e simili, anche con compimento retto dalla particella Di. –
Esempio: Bemb. Rim. 138: Ch'ancor vorrian di pari crudeltade Da l'orse a l'austro, e da l'Indo a la Spagna, Tutte inasprir le donne e i cavallieri.
Definiz: § XIII. Riferito a passione, a naturale fierezza, a ferocia, e simili, vale figuratam. Far maggiore, Render più vivo, più gagliardo, violento, e simili. –
Esempio: Albertan. Tratt. volg. 194: Salomone dice che le molli parole addolciscono, e le dure inaspriscono lo furore.
Esempio: Tass. Gerus. 1, 85: Questo pensier la ferità nativa, Che dagli anni sopita e fredda langue, Irritando inasprisce, e la ravviva Sì, che assetata è più che mai di sangue.
Definiz: § XIV. Neutr. e Neutr. pass. inasprirsi Farsi, Divenire, aspro, o più aspro, ruvido, irto, e simili. –
Esempio: Strat. Mor. S. Greg. 2, 226: Le reste congiunte insieme fanno la spiga; ma dipoi crescendo a poco a poco, elle inaspriscono e dispartonsi insieme.
Esempio: Gell. Porz. Col. Occh. volg. 40: Invecchiando l'altre parti, inasprisce ancora la pelle, e diventa più grossa.
Definiz: § XV. Figuratam. e poeticam., detto di persona. –
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 18, 31: Indurar ci bisogna ed inasprirsi; E soffrendo ora fame, or caldo, or gelo, Incanutir nella fatica il pelo.
Definiz: § XVI. Detto di stagione, tempo, e simili, vale Farsi rigido o più rigido. –
Esempio: Bald. Vit. Guidob. 2, 218: La stagione che già cominciava ad intiepidirsi, contro l'ordinario inasprendosi, tornò di nuovo alle nevi ed a' ghiacci.
Esempio: Spallanz. Opusc. fisic. 1, 81: Quegli Ollandesi adunque che all'inasprire della stagione si chiusero in una capanna..., l'un dopo l'altro periron tutti.
Definiz: § XVII. Trovasi per Restare immobile, Farsi irrigidito, inflessibile; detto di corpo o di sua parte. –
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 1, 70: Fetusa maggiore delle serocchie, vogliendosi chinare in terra, si lamentò che' piedi le inaspriro.
Esempio: E Simint. Ovid. Metam. 3, 190: E a pena ebbe bene raguardato Ifis posto nel letto, che gli occhi le inaspriro.
Definiz: § XVIII. Detto di vento, e altresì di mare, e simili, vale Agitarsi, Commuoversi, furiosamente; Infuriare. –
Esempio: Colonn. Guid.: E inasprendo gli avversi ventipiovoli, variate altezze di cavalli si levarono.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 2, 59: Tutta la terra fu piena di vento, e 'l grande mare inasprio.
Definiz: § XIX. Detto di malattie, piaghe febbri, e simili, vale Esacerbarsi, Farsi più grave, più forte, più cattivo, Crescere, Aumentare d'intensità, e simili. –
Esempio: Bald. Vit. Feder. 1, 12: La piaga ognora più pertinace contro a' rimedj più potenti, di giorno in giorno inaspriva; ma il caso superò la diligenza di coloro che lo medicavano.
Esempio: Red. Cons. 1, 74: I mali del Padre non possono esser vinti con violenza di un assalto repentino; anzi con gli assalti repentini semprepiù s'inaspriscono.
Esempio: Vallisn. Op. 2, 502: Tornò la sera ad inasprirsi la febbre.
Esempio: Targ. Relaz. Febbr. 180: Ciò fa vedere con quanta facilità si propaghino e si inaspriscano le febbri putride ne' luoghi ristretti e d'aria torpida, ripiena di esalazioni fetide d'ogni genere e non cambiata a dovere.
Definiz: § XX. Detto di persona, di suo animo, natura, e simili, vale Divenir crudele. –
Esempio: Senec. Pist. 230: Dell'ebrezza seguita quasi sempre crudeltà, perocchè la santà dell'animo se ne corrompe, ed egli innasprisce.
Definiz: § XXI. Vale anche Esasperarsi, Irritarsi aspramente, Commuoversi a sdegno, ira, odio, Incrudelire, e simili. –
Esempio: Colonn. Guid. N. 270: In cotale guisa inasprendosi li Troiani in grande moltitudine contra loro, con grande angoscia si difendono li Greci, e ec.
Esempio: E Colonn. Guid. N. 295: Tra li detti Greci era uno fortissimo cavaliere, che avea nome Canon da Pietra, il quale più gravemente si inaspriva contra Ettore.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 78: Ma quando, in vece d'umili preghiere che aspettavano da lui, sentirono spiegare libere ardite parole, più simili ad accusa che a discolpe,... il popolo innasprì.
Definiz: § XXII. E detto di animali. –
Esempio: Ben. B. Rim. 90: Allo spirar di sì gravi parole, Come a l'aura carbon ratto infiammato, O come al premer l'angue inasprir suole, Rispose il pensier mio dal duol turbato, Già da ragione e da pietà legato: Ben veggio, ec.
Definiz: § XXIII. Pur figuratam., detto di sdegno, rabbia, e simili, vale Farsi più vivo, più intenso, violento, e simili. –
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 38: Pareggiate così le morti, non cessarono però gli sdegni, anzi più volte, e con varie zuffe andò la cosa inasprendo sempre.
Esempio: Chiabr. Rim. 1, 294: Forse talora odio mortal concede Inasperir lo sdegno.
Esempio: Galil. Comm. ep. 2, 47: La rabbia de' miei potentissimi persecutori si va continuamente inasprendo.