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AVOLTOIO, AVVOLTOIO, e poeticam$. anche AVOLTORE.
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AVOLTOIO, AVVOLTOIO, e poeticam. anche AVOLTORE.
Definiz: Sost. masc. Grosso uccello di rapina, che ha la testa e il collo senza penne, e il becco ricurvo in punta.
Dal lat. vultur o vulturius. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 81 t.: Avoltoio è un uccello.... simigliante all'aquila, e secondo che dicono molti, egli sente olore (odore) più che niuno altro animale.
Esempio: Bocc. Decam. 6, 107: Non altramente che si gitta l'avoltoio alla carogna,.... là si calò.
Esempio: Liv. Dec. 1, 14: A Remo apparvero primieramente sei avoltoi.
Esempio: Ar. Orl. fur. 35, 13: Lungo e dintorno quel fiume volando Givano corvi e avidi avoltori.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 27: Le triste arpie le dure carni e l'ossa Paschin rabbiose, e gli avoltori il core.
Esempio: Mont. Iliad. 4, 284: Chi primiero L'accordo violò pasto vedrassi Di voraci avoltoi.
Definiz: § I. E figuratam. –
Esempio: Tass. Gerus. 10, 6: Roso gli è il petto e lacerato il core Dagl'interni avoltoi, sdegno e dolore.
Definiz: § II. E pur figuratam., detto d'uomo rapace e crudele. –
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 475: Fu fatto degli ufficiali dello Studio, più volte fu tratto d'alcuna podesteria, e tutte le rifiutò, dicendo che le voleva lasciare agli avoltoi, ch'era pasto da loro. Chiamava avoltoi quelli che vanno in birreria a consumare i poveri uomini.