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1) Dizion. 5° Ed. .
COZZO.
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COZZO.
Definiz: Sost. masc. Colpo dato, o Ferita fatta, cozzando; ed altresì Il cozzare. –
Esempio: Grazz. Rim. 93: Cintia guardate Da calci e cozzi, e da rabbiosi denti.
Esempio: Tass. Gerus. 7, 88: E 'l possente corsiero urta per dritto, Quasi monton ch'al cozzo il capo abbassa.
Esempio: E Tass. Amint. 2, 2: Quel che insegna agli augelli il canto e 'l volo, A' pesci il nuoto, ed a' montoni il cozzo.
Esempio: Buonarr. Fier. 5, 4, 4: Quali Da ruote infranti, e da calci, e da cozzi Laceri ec.
Definiz: § I. E per similit., per Colpo, Percossa, violenti. –
Esempio: Tass. Gerus. 11, 37: Temon le porte il cozzo [dell'ariete] e l'alte mura.
Definiz: § II. E figuratam. per Urto di cose che s'incontrino violentemente. –
Esempio: Mont. Iliad. 4, 558: Delle colme Targhe già il cozzo si sentia.
Esempio: E Mont. Iliad. 8, 79: Erompono pedoni e cavalieri Con immenso tumulto, e, giunti a fronte, Scudi a scudi, aste ad aste, e petti a petti Oppongono, e di targhe odi e d'usberghi Un fiero cozzo, ed un fragor di pugna, Che rinforza più sempre.
Esempio: E Mont. Poes. 2, 196: Quale il pugliese Generoso destrier che, delle tube Lo squillo udito e delle spade il cozzo, Vibra ec.
Definiz: § III. Ed altresì Incontro, Scontro violento, di persone. –
Esempio: Dant. Inf. 7: In eterno verranno agli due cozzi.
Definiz: § IV. E figuratam. e poeticam., detto di eserciti, nazioni, popoli, dei quali l'uno vada contro l'altro, o gli uni contro gli altri. –
Esempio: Mont. Poes. App. 33: Nè diversa era l'onda Cianea, O quella che soffrì di Serse il ponte, Quando al cozzo d'Europa Asia correa.
Definiz: § V. Dar di cozzo, vale Cozzare, Urtare cozzando. –
Esempio: Poliz. Rim. C. 140: Così avess'egli il capo mozzo, Chè poco men che non m'ha sbudellato. Corsemi contro per darmi di cozzo: Pur l'ho poi nella mandra ravviato.
Definiz: § VI. E figuratam., Urtare con impeto. –
Esempio: Vill. M. 29: E, dato di cozzo in essa (bastia di Casalecchio), con loro dannaggio si ritornarono a Bologna.
Esempio: Pulc. Luc. Ciriff. Calv. 7, 61: Ch'io so ch'egli è de' giganti sì caldo, Che crederebbe nel ciel dar di cozzo.
Esempio: Menz. Sat. 2: S'ei rinculasse un po' dond'egli è gito, E potesse al sepolcro dar di cozzo (qui in ischerzo).
Definiz: § VII. E per Inciampare, Incontrare, Abbattersi, in cosa o persona. –
Esempio: Dant. Purg. 16: Siccome cieco va dietro a sua guida Per non smarrirsi, e per non dar di cozzo In cosa che il molesti, o forse ancida.
Esempio: Sacch. Op. div. 36: Chi è in oriente, fuggendo verso levante, convien che dia di cozzo nel cielo.
Esempio: Pulc. L. Morg. 9, 76: La volpe poi nel can dette di cozzo.
Esempio: Ar. Orl. fur. 22, 91: Mentre così pensando seco giva, Venne in quel che cercava a dar di cozzo.
Definiz: § VIII. Figuratam. e in ischerzo. –
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 272: Io ho spillato non so che, di non so donde, che voi darete di cozzo in un protonotariato.
Definiz: § IX. E per Contrastare. –
Esempio: Dant. Inf. 9: Che giova nelle fata dar di cozzo?
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 265: Dar di cozzo nelle fata, è contrastare e volere impedire le fata.
Definiz: § X. Fare ai cozzi, vale Cozzarsi, Percuotersi, o anche Percuotere, Cozzare con le corna. –
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 39: Quest'avrebbe al sicuro Guasto nel far a' cozzi Una muraglia a bozzi, Tant'ebbe 'l ceppo delle corna duro.
Esempio: E Allegr. Rim. Lett. 290: Appariscon però stalletti a bozzi, Dove per passatempo o per dispetto Abbian fatto i monton mille anni a' cozzi.
Definiz: § XI. E figuratam. e familiarmente usasi per Contrastare, Contendere con violenza.
Definiz: § XII. E Fare a' cozzi, detto di cose, idee, opinioni e simili, vale Esser repugnanti, Non accordarsi, Non convenire tra loro.
Definiz: § XIII. Fare a' cozzi co' muricciuoli, o col muro, è maniera familiare, che vale Ostinarsi a tentar cosa impossibile, Contrastare con persona che non possa vincersi.