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1) Dizion. 5° Ed. .
FISIMA.
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FISIMA.
Definiz: Sost. femm. Idea, Pensiero, che ha del fantastico e del vano, e che per lo più nasce da leggerezza di natura o da poca riflessione.
Probabilmente dal grec. φύσημα che vale Soffio, Getto d'acqua, Bolla piena d'aria, e nel figurato Enfiamento di mente. –
Esempio: Pataff. 2: Per fisima che venne al Zenzovino.
Esempio: Bellin. Disc. Anat. 1, 113: Vi è di voi chi la chiama un grillo, un ticchio, un girimeo, chi un capriccio, o un ghiribizzo, o un ribobolo, chi una fisima, chi una frottola.
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 417: Con questo nuovo titolo entrarono a Velazquez nuove fisime nella testa.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 477: E perchè la vescia, sorta di fungo, si stima flatuosità e fummosità della terra, ha dalla medesima origine sortito il nome. Così fisima, quasi φύσημα, cioè flato d'orgoglio e enfiagione di mente, capriccio.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 26: Eh.... non vi ficcate Fisime in testa per indecimire.
Esempio: Giust. Vers. 86: Varietà d'usi e di clima Le son fisime di prima.
Esempio: E Giust. Vers. 114: Eh via, son fisime Di testa astratta.
Esempio: Capp. Longob. 125: Quando a voi tutto ciò sembrasse altro non essere che una fisima nata e cresciuta nel mio cervello, mi sia scusa, ec.
Definiz: § I. E per Pensiero, Invenzione, in opera di poesia, che abbia del capriccioso e del bizzarro; Capriccio. –
Esempio: Bellin. Bucch. 256: M'obbligo a raccontarlo in tante fisime, Ch'empian di carta cinquecento risime.
Definiz: § II. E per Bramosia, Voglia spasimata, Capriccio. –
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 260: Pensandomi.... che la Musa mia naturalissima e piana m'avesse dato festa,... in un tratto, venendomene la fisima straordinaria, è bisognato, a dispetto di mare e di vento, che io sborri fantasticamente, e componga al buio il seguente capitolino.
Esempio: E Lett. ser Poi 4: Venne per questo a me, povero contadinello ignorantuzzo, la fisima di vederlo (il Galateo) una volta fuor del titolo.
Definiz: § III. Fisima si usò anche per Collera, Ira. Onde le maniere Andare in fisima e Dare nelle fisime, per Incollerirsi, Adirarsi. –
Esempio: Crusc. Vocab. III.: Andare in fisima. Andare in collera.
Esempio: Casott. A. Celid. 1, 68: Dà allora nelle fisime, e risponde: Tu far mangiare ad un mio pari i gatti?
Definiz: § IV. E trovasi detto anche per Angoscia, quasi Dolore che gonfi l'animo. –
Esempio: Morell. Cron. 343: Ragguardando lei ripiena di tanto dolore, cominciai a piangere, e in tanta fisima venni, che per gran pezzo i miei occhi non poterono raffrenare.