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1) Dizion. 5° Ed. .
CIARLATANO.
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CIARLATANO.
Definiz: Sost. masc. Colui che per le piazze spaccia unguenti o altre medicine, cava i denti, e anche fa giuochi di mano. –
Esempio: Red. Cons. 1, 21: Molto più dee astenersi da quei medicamenti che con encomj di miracoli, e con nomi di segreti reconditi, sogliono essere proposti giornalmente e celebrati da' ciarlatani e dal volgo ignorante.
Esempio: E Red. Esp. nat. 12: I ciarlatani, per dare a vedere la potenza ed il valore de' loro antidoti, mangiano li scorpioni e i capi delle vipere.
Esempio: Crudel. Rim. 108: Andrò, per mitigare il mio destino, Co' ciarlatani a far da Pulcinella.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 90: Fuvvi nei tempi antichi uno scimiotto, Che servendo un famoso ciarlatano, S'era fatto cortese e molto dotto.
Definiz: § I. Ciarlatano dicesi anche Colui che con abbondanza di parole artifiziose e con imposture o vanterie cerca di spacciare il falso per vero, traendo profitto dall'altrui credulità. –
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 508: In questo luogo non mi posso contenere, che io non esclami contro a molti ignoranti e ciarlatani e temerarj, i quali hanno posto il sommo bene nella voluttà e ne' diletti, e massime del mangiare e del bere.
Definiz: § II. La vipera, o la biscia, morde il ciarlatano; diciamo in proverbio, quando l'artifizio usato a trarre altrui in inganno ricade a' danni di chi lo adopera.