Vocabolario degli Accademici della Crusca - Lessicografia della crusca in rete, Accademia della Crusca, Firenze

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1) Dizion. 5° Ed. .
FODERATO.
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pag.240

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Esempio:

Valorian. L. Cap. 288: Porta il calzone il verno foderato.

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Esempio:

Adim. L. Pros. sacr. 98: Per maggior bellezza del cortile, si alzava in mezzo di esso un arco gentilmente intessuto di rasce colorate, e sostenuto da grossi stili, foderati pur di arazzi.

2) Dizion. 5° Ed. .
L,
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pag.1

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Definiz:

§ II. L. Numero de' Romani, che significa Cinquanta. –

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Definiz:

§ I. E per il Segno o Carattere, che rappresenta la lettera L. –

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Esempio:

E Cavalcant. B. Retor. appr.: Dell'altre lettere il G, il C lo L.... fanno dolcezza.

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Esempio:

Mann. Ist. Decam. 186: Il Sansovino.... dice che in Bologna della R ne fanno L.

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Esempio:

E Mann. Ist. Decam. appr.: La L e la R spesse fiate da' Toscani si scambiano.

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Esempio:

Bemb. Pros. 68: Molle e dilicata e piacevolissima è la L, e di tutte le sue compagne lettere dolcissima.

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Esempio:

Dant. Parad. 18: Sì dentro a' lumi sante creature Volitando cantavano e faciensi Or D, or I, or L in sue figure.

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Esempio:

Borgh. V. Disc. 2, 181: Cosa che in nessun de gli altri (segni) riscontra: non nell'I all'uno,... non nella L al cinquanta.

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Esempio:

Cavalcant. B. Retor. 263: Quelle [parole] ne le quali è lo S, lo L,... pare che.... abbiano più tosto del rimesso che altro.

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Esempio:

Salvin. Annot. Fier. 511: Nel profferire la l, più su s'alza la lingua, e tocca il palato, e ripiegasi, e poi scende; laonde la minuta plebe fiorentina, per iscansare questa fatica, dice aitro, in vece d'altro: e nel dialetto franzese autre, nello spagnuolo autro, per più comodità venne a dirsi: e vegghiare e stregghiare e mugghiare dissero i nostri antichi per fuggire la faticosa l. Così grolia, la plebe, e Papa Chimenti per Clemente già disse; risparmiandosi così dalla lingua la prima lettera del suo nome.

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Esempio:

Salv. Avvert. 1, 273: La fiorentina lingua, quando la L scempia segue appresso a vocale ed in consonante viene a percuotere, sì dolce la profferisce, che a sentirla par quasi un i raccolto. Pare un i, dico, a coloro a cui l'idioma è straniero. E perciocchè par vero, e non è, di qui avviene che contraffar non ci possono: chè se potesson contraffarci, non sempre ce n'avvedremmo, quando per gabbo di farlo studiano alcuna volta, e dicono: aitre voite: aimo sole: tra l'Eiba e i Giglio: appiè dell'olmo: un uom de i vulgo: ed altre cotali giullerie.

3) Dizion. 5° Ed. .
GRATTACACIO.
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pag.536

1) id: 2955bacc93db44c48d6884b67cdb8809)

Esempio:

Cap. Comp. Discipl. Sien. 130: Una grattacacio grande.

4) Dizion. 5° Ed. .
MARCASITA, MARCASSITA, e men comunemente MARCHESITA
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pag.922

1) id: 70e4ffd0321b48ce8477e71280909fe9)

Esempio:

Cap. L. Mofet. 128: Ma assai più nel bitume, che nel l'antimonio e nella marchesita, ciò avvisasi.

5) Dizion. 5° Ed. .
FIAMMELLA.
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pag.11

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Esempio:

Cap. L. Mofet. 130: Alcuna volta ancora per la medesima cagione veggonsi vive fiammelle per l'aria svolazzare.

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Esempio:

Med. L. Op. 1, 219: E nel tornare a me, nuova fiammella L'accese (parla del suo cuore).

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Esempio:

Alam. L. Op. tosc. 2, 270: Di soverchio calor la terra pregna, Il ciel d'intorno di fiammelle armato, Chiamon soccorso al suo noioso stato L'aura gentil.

6) Dizion. 5° Ed. .
ALACCIA.
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pag.337

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Esempio:

Forteguerr. Cap. 248: Nè terrò più l'alacce mie ristrette.

7) Dizion. 5° Ed. .
COCCOLA.
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pag.107

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Esempio:

Forteguerr. Cap. 239: Spaccian per gemme coccole di quercia.

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Esempio:

Pulc. L. Morg. 24, 94: E quel fantin come chi spesso smoccola, Si vede or sì or no, come la lucciola; Sicchè comincia a girar lor la coccola.

8) Dizion. 5° Ed. .
CHICCHERONE.
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pag.850

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Esempio:

Forteguerr. Cap. 370: Sorbecchiare Di cioccolata un pieno chiccherone.

9) Dizion. 5° Ed. .
MUTANZA.
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pag.694

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Esempio:

Forteguerr. Cap. 261: Nè conosce (l'eternità) mutanze nè vicende.

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Esempio:

Buonarr. Aion. 1, 51: Figline modesta Segue la danza.... Intreccia or le mutanze ardita e presta, Or si raffrena e 'l piè move più tardi.

10) Dizion. 5° Ed. .
DISMISURA.
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pag.583

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Esempio:

Forteguerr. Cap. 252: E crebbe a dismisura il dispiacere.

11) Dizion. 5° Ed. .
DI
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pag.225

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Esempio:

Forteguerr. Cap. 235: Una nipote mia di sedici anni.

12) Dizion. 5° Ed. .
GABELLARE.
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pag.12

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Esempio:

Leopard. G. Cap. piac. 53: Gabellatela pur, perch'ell'è vera.

13) Dizion. 5° Ed. .
OGNI.
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pag.431

1) id: 3d99724f5c1e4a51992ca9382361ab50)

V. Modo, §§ L‒LV.

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V. Modo, §§ L‒LV.

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Esempio:

Cap. Comp. Impr. 19: E non tanto solo dannifichiamo questi detti peccati, ma ancora ogni altri peccati mortali.

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Esempio:

Med. L. Canz. ball. 27: Ed ho perduto ogni mie sarte e vele, Poi ch'ho perdute mie dolce loquele.

14) Dizion. 5° Ed. .
AMNIO e ANNIO.
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pag.463

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Esempio:

Cap. L. Mofet. 52: Quando per mancamento dell'umor racchiuso nell'amnio e nel corio, l'aria a entrar vi comincia.

15) Dizion. 5° Ed. .
ARRUGARE.
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pag.721

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Esempio:

Alam. L. Op. tosc. 1, 263: Pria che s'arrughe 'l volto e 'l pelo imbianchi.

16) Dizion. 5° Ed. .
MINESTRINA
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pag.286

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Esempio:

Allor. A. Cap. 185: Allor che ti giovava più 'l riposo, Le minestrine e l'uova e i polli pesti.

17) Dizion. 5° Ed. .
NARCOTICO.
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pag.7

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Esempio:

Cap. L. Mofet. 171: Sì come egli crede, ha nel bitume una cotal facoltà narcotica, che tosto fa stupidire.

18) Dizion. 5° Ed. .
ESSERE.
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pag.343

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Esempio:

Forteguerr. Cap. 195: Anzi gli Adoni nostri enno i graditi.

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Esempio:

Med. L. Beon. 3, 139: Chi sie 'l compagno, non tel dico ancora.

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Esempio:

E Forteguerr. Cap. 300: Qual sì stolto Fora, che intraprendesse una tal via?

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Esempio:

Fag. Comm. 2, 250: Dammi la mana. L. Eccola. N. Ora tu sie' mia. L. Tu sie' mio.

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Esempio:

Pulc. L. Morg. 2, 41: Eron corrier con lettere mandati.

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Esempio:

E Pulc. L. Morg. 14, 38: Così furno ordinati prestamente.

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Esempio:

Pulc. L. Morg. 25, 17: Sendo mandato dal tuo imperadore.

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Esempio:

Pulc. L. Morg. 3, 67: Disse Rinaldo: come vuoi sie fatto.

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Esempio:

E Med. L. Op. 148: Ancora che.... io fussi interamente legato.

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Esempio:

Alam. L. Gir. 6, 130: Voi sol m'eri fratel, signor, e Dio.

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Esempio:

Pulc. L. Morg. 4, 23: Come tu fusti alle man col dragone.

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Esempio:

Med. L. Beon. 126: Allor furno ad un altro gli occhi presti.

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Esempio:

E Pulc. L. Morg. 24, 119: Dond'io pensai tu mi fussi obbligata.

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Esempio:

Med. L. Op. 130: Secondo che da loro fussimo amati o odiati.

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Esempio:

E Pulc. L. Morg. 20, 47: Io non intendo ch'ella fia qui rotta.

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Esempio:

E Med. L. Beon. 3, 141: Ma bisogna e' sie presto per trist'occhio.

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Esempio:

Pulc. L. Morg. 2, 48: Vo peregrinando Come s'io fussi qualche suo nimico.

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Esempio:

E Pulc. L. Morg. 24, 51: Acciò che i lor rimedj sieno a tempo.

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Esempio:

Med. L. Op. 1, 88: E foco è l'onde, e l'ombre, arbori e fronde.

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Esempio:

E Pulc. L. Morg. 26, 36: Però se così fusti e voi ed io, ec.

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Esempio:

E Bocc. Decam. 8, 106: A cui messer Corso disse: Tu sie 'l ben venuto.

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Esempio:

E Fr. Giord. Pred. 224: Come potrebbe essere.... che 'l fuoco non sie caldo egli.

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Esempio:

Pulc. L. Morg. 19, 108: La bocca aperse, o credette inghiottillo: Disse Margutte: Che fia coccodrillo?

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Esempio:

Passav. Specch. Penit. 20: Conciossiacosachè.... 'l vostro libro, già è molti anni non sia valuto neente.

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Esempio:

Dant. Inf. 33: Già eram desti, e l'ora s'appressava Che 'l cibo ne soleva essere addotto, ec.

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Esempio:

Alam. L. Gir. 20, 78: Io vi so dir che le sue porte Ricetto fien d'ogni peccato orrendo.

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Esempio:

E Pucc. A. Guerr. Pis. 1, 19: Fate che di scacco I' sie soccorso, che 'l bisogno grava.

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Esempio:

Med. L. Op. 82 t.: S'io lo sentissi, aria ogni mia voglia; Se non, io saria fuor di tanta doglia.

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Esempio:

E Pulc. L. Morg. 24, 55: Tutti i franchi arcier sieno a Parigi Dinanzi a Carlo il dì di san Dionigi.

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Esempio:

Med. L. Op. 45 t.: Care mie violette, quella mano, Che v'elesse in tra l'altre, ov'eri, in sorte, V'ha di tante eccellenze e pregio ornate.

19) Dizion. 5° Ed. .
ESPOSTO e talora anche ESPOSITO.
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pag.327

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Esempio:

Forteguerr. Cap. 223: Come reliquie in vago tempio esposte Eran.

20) Dizion. 5° Ed. .
FESTOSETTO.
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pag.825

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Esempio:

Forteguerr. Cap. 194: Mi toglie il libro, e festosetta ghigna.

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