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1) Dizion. 5° Ed. .
NOMINATIVO
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NOMINATIVO.
Definiz: Add. Term. dei Grammatici. Aggiunto del primo caso del nome nella lingua greca e latina, come in altre, nelle quali il nome è declinabile per casi, e serve all'ufficio di soggetto della proposizione. Ma per analogia si applicò anche alla lingua nostra. Chiamasi anche Retto, e si usa comunemente in forza di Sost.
Dal lat. nominativus. –
Esempio: Burch. Son. 1, 10: Nominativi fritti e Mappamondi, ec.
Esempio: Giambull. P. F. Ling. Fior. 145: Per conoscere poi questi casi separata e distintamente l'uno da l'altro, chiamarono il retto nominativo, perchè per lui o con lui nominavano tutte le cose.
Esempio: Varch. Lez. Accad. 474: Alcuni dividono questo verso, e vogliono la sentenza a' intenda così, e la construzione sia tale; ma spero che sia 'ntesa, e intendono per nominativo l'alta 'mpresa ec.
Esempio: Salv. Avvert. 2, 39: Nomando (i Gramatici) retto, cioè diritto, quella voce che si riguarda come primiera, che anche nominativo le dicono generalmente: e tutte l'altre chiaman casi, cioè cadute o cadenze, sì come quelle che mostra che caggiano dal predetto nominativo, ovver retto.
Esempio: Buomm. Ling. tosc. 131: Ma perchè questa dovette parere investigazione troppo sottile agli antichi, essi non gli dinominaron (i casi) da questi più intrinsechi uficj, ma da altri assai più comuni; dicendo all'efficiente, Nominativo, al composto Genitivo ec.
Esempio: E Buomm. Ling. tosc. 135: Mentre si vede che il nome opera qual cosa nel verbo attivo, riguardandolo dirittamente, o vero essendo riguardato dal passivo, come principale oggetto, questi si dirà sempre primo caso, o nominativo.
Definiz: § I. Pure in forza di Sost., per Nome proprio di persona –
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 534: Euripide.... v'è nosco..., ed Antifonte..., Simonide..., Agatone.... ed altri piùe Greci, li quali non nomina..., sono anco con quil Greco (Omero) che detto è, si de' intendere; imperò che non c'è altro verbo dove si rendano questi nominativi.
Definiz: § II. Si usa come aggiunto di Titolo di rendita pubblica, di Libretti di Casse di risparmio, di banche, e simili, e vale Intestato nel nome espresso del creditore, e il cui valore o la cui rendita non possono essere riscossi se non da lui o da un suo legittimo rappresentante.