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1) Dizion. 5° Ed. .
CORNO.
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CORNO.
Definiz: Sost. masc., che nel plur. fa più comunemente Corna, di gen. femm. Ciascuno di que' due corpi duri, con punta più o meno acuta, per lo più ritorti, e in alcune specie d'animali altresì ramificati, che sporgono dalla testa di alcuni quadrupedi, dell'ordine dei ruminanti.
Dal lat. cornu. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 85: Uno altro bue salvatico nasce in Alamagna, che ha sì grande corna, che son buone per sonare, e per portare vino.
Esempio: Bocc. Decam. 6, 223: Come si mena un montone per le corna in beccheria.
Esempio: Car. Eneid. 5, 524: Propon due pregj: al vincitore un toro Di bende il tergo adorno, e d'or le corna.
Esempio: Tass. Gerus. 7, 55: Gli spirti in sè risveglia [il tauro] e l'ire ardenti, E 'l corno aguzza ai tronchi.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 23: E ballò [Teseo] intorno all'altare Ceratone, composto tutto di corna sinistre.
Esempio: Dav. Eron. 15: Non altramente che i brucioli delle corna e le spugne rasciutte ristrette nel pugno.
Esempio: Red. Esp. nat. 88: In Sassonia, dove i cervi son molto maggiori di questi di Toscana, si veggion corna di quattordici e di quindici e talvolta di più palchi.
Esempio: Vallisn. Op. 3, 396: Sotto la forma o figura d'un ariete o montone con le corna rauncinate e ritorte.
Esempio: Pindem. Poes. 255: Mentre superbo delle arboree corna Va per la selva il cervo, e spesso il capo Volge e ti guarda.
Definiz: § I. E Corno è pure Questo medesimo corpo, che unico sporge da alcuna parte della testa in certi quadrupedi. –
Esempio: Marc. Pol. Mil. B. 246: Leonfanti assai salvatichi, e unicorni che non sono guari minori che leonfanti, e sono di pelo di bufali e piedi come leonfanti. Nel mezzo della fronte hanno un corno nero e grosso.
Esempio: Real. Franc. 29: Alcuno libro dice, ch'ell'era una radicie o vero barba d'erba vertudosa, ch'aveva questa vertù; ma a me pare più verisimile una prieta preziosa o corno di liofante, perchè dice ch'era buona a ogni veleno; o corno di dracone.
Esempio: Cellin. Vit. 128: Ci fece fare un disegno per uno a un corno di liocorno, il più bello che mai fusse veduto.
Esempio: E Cellin. Vit. appr.: Mostra qua il tuo disegno; il quale era una sola testa di liocorno, a corrispondenza di quel ditto corno.
Esempio: Bellin. Bucch. 201: Gli ha per iscettro un naso d'elefante E per diadema, che gli calzi in fronte, Col corno un teschio di rinoceronte.
Definiz: § II. È altresì nome di Ciascuna di quelle appendici che hanno sulla testa le chiocciole e lumache. –
Esempio: Dant. Inf. 25: E gli orecchi ritira per la testa, Come face le corna la lumaccia.
Esempio: Burch. Son. 1, 52: Limatura di corna di lumaca.
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 4, 30: Mosse.... a far tirar a sè le corna Sbalordite alle chiocciole.
Definiz: § III. Attribuisconsi le corna a numi mitologici, al diavolo, o a bestie fantastiche e immaginate poeticamente. –
Esempio: Dant. Purg. 32: Le prime [teste] eran cornute come bue, Ma le quattro un sol corno avean per fronte: Simile mostro in vista mai non fue.
Esempio: Tass. Gerus. 4, 6: Nè tanto scoglio in mar, nè rupe alpestra.... Ch'anzi lui (Plutone) non paresse un picciol colle, Sì la gran fronte e le gran corna estolle.
Esempio: Salvin. Casaub. 40: Le corna adunque furono loro (ai Sileni) attribuite, e da' poeti per tutto son detti cornuti.
Esempio: Lanz. Vas. ant. dip. 87: Questi (Pan).... avea volto e corna caprigne, e dal mezzo in giù era pur simile ad irco.
Esempio: Pindem. Poes. 88: Uscian le brevi corna Tra i pampani, ond'ei cinta avea la fronte.
Definiz: § IV. Per similit., detto di acconciatura del capo, vale Ciuffo, o altro simile Rilievo de' capelli sopra la fronte: ma oggi ha alquanto dello scherzevole. –
Esempio: Benciv. Esp. Patern. volg. R. 92: Peccano molte fiate gravemente.... quelle [femine] che fanno sì grandi corna, o di lor capelli, o delli altrui, ch'elle sembrano troppo bene folli femine.
Definiz: § V. E per ischerzo, e più che altro parlandosi di fanciulli, dicesi di Enfiato prodotto nel capo da una caduta o percossa; Bernoccolo. –
Esempio: Not. Malm. 23: Cascò ancor egli e battè il capo, e si fece un bernoccolo o tumore nella testa; quali tumoretti da molti per ischerzo son chiamati corna, per esser nel luogo dove nascono le corna agli animali.
Esempio: E Not. Malm. appr.: Si fece un corno nella testa, cioè uno di quei bernoccoli o tumoretti, che per essere nella testa, scherzosamente si chiamano corna.
Esempio: Fag. Rim. 4, 145: Oh Dio, Ch'è stato? è un mio ragazzo che cascò: S'è fatto un corno.
Definiz: § VI. E come Term. di Mascalcia, dicesi Quel guidalesco che talvolta viene dalla testiera cagionato nel capo, e più spesso dalla sella, dal sellino, dal basto, sul dorso delle bestie da tiro e da cavalcare. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 422: Sopra 'l dosso del cavallo si fa una lesione, che alcuna volta rompe alcuna parte del cuoio del dosso, e alcuna volta cava infino all'ossa; la quale avviene per troppo gravamento della sella, o d'altro peso; la qual lesione, dalle più persone è appellata corno.
Definiz: § VII. E parlandosi del piede di certi animali, vale Unghia, Zoccolo. –
Esempio: Pallad. Agric. 167: Il piede [del cavallo] secco e sodo, e cavo il suo corno, ed ispazzato di peli in alto.
Definiz: § VIII. Per similit., dicesi di Estremità avente forma di corno, ed altresì per Punta estrema di una cosa. –
Esempio: Dant. Inf. 26: Lo maggior corno della fiamma antica Cominciò a crollarsi mormorando, Pur come quella cui vento affatica.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 3, 27: Lo navicatore volse dal lato gli pendenti remi, e allogò gli corni nell'alto àlbore; e china le vele.... dall'albero, e riceve e' venti.
Esempio: E Simint. Ovid. Metam. appr.: Lo rettore già grida, che gli alti corni sieno mandati giù, e che la vela sia legata sotto l'antenna.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 2, 137: L'arco s'allunga, e 'l nervo corto torna E tocca un sol delle distese corna.
Esempio: E Anguill. Ovid. Metam. 3, 37: Poi, secondo ch'al panno alzan le corna Le corde, fa che 'l busto si discopra.
Esempio: Flor. Agric. Met. volg. 33: Dipoi a l'una e a l'altra verga fanno due corna, pigliandole con le mani strette in forma di pugno: ed è necessario che le strette dita riguardino il cielo, e che la bacchetta da quella parte dove le corna s'uniscano, si lievi in su.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 297: Ma furono in questo tutti d'accordo, che da principio nel disegnare una simil pianta [di teatro] si servirono di un mezzo cerchio, e distenderono di poi le corna del mezzo cerchio, ma alcuni con linee diritte ed alcuni con linee torte.
Esempio: Bald. Vers. 9: Le tele allaccia, C'hanno tre lati, a le tremanti corna De la sua antenna.
Definiz: § IX. E in modo speciale chiamansi Corna le Due parti estreme e sporgenti dell'incudine; l'una delle quali dicesi Corno tondo e l'altra Corno quadro, dalla forma propria di ciascuna di esse. –
Esempio: Cellin. Pros. 134: Bisogna avere certi ferri a foggia di ancudine con le corna lunghe; questi si domandano per l'arte caccianfuori, e fannosi di puro ferro, più lunghi e più corti.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 22, 1: Bicornia,... ancudine grande e piccola con due corni.
Definiz: § X. Detto di monti, vale Punta, Cima acuta. –
Esempio: Bemb. Rim. 63: Genti, a cui porge il rio Quinci 'l piè torto e molle, E quindi l'alpe il dritto orrido corno.
Esempio: Targ. Viagg. 10, 205: Certe più alte cime di alpi isolate,... molto appuntate, si chiamano corni, come il Corno alle Scale nelle alpi di Pistoia.
Definiz: § XI. Pure per Estremità, Parte estrema, ed anche, per estensione, Parte o Tratto determinato di territorio; detto di paesi, provincie, città, e simili. –
Esempio: Malisp. Stor. fior. 35: Seguivano le mura al Castello Altafronte, ch'era in sul corno della città.
Esempio: Giamb. Oros. 410: Ed egli guernite due corna d'Egitto, cioè Pelusio e Parettonio, apparecchiò e rifece oste e di genti e di navi.
Esempio: Dant. Parad. 8: E quel corno d'Ausonia, che s'imborga Di Bari, di Gaeta e di Crotona ec.
Esempio: Pulc. Luc. Ciriff. Calv. 6, 22: Dugento vele, chi di Barberia Venuto, chi del corno egizïano.
Esempio: Pulc. L. Morg. 16, 8: Questa città coll'altre tutte quante Del corno qua di Persia e di Soria, E di tutto il paese di Levante, Son sottoposte a nostra monarchia.
Definiz: § XII. E pure per Punta, Estremità; detto di piaggia, golfo, porto, e simili. –
Esempio: Vill. G. 166: Diede per loro stanza la terra che si chiama Pera, la quale è presso di Gostantinopoli in sul corno del golfo.
Esempio: Pulc. Luc. Ciriff. Calv. 3, 50: E per far forza a montar certo corno Aghinda in alto e i gran remi distese.
Esempio: Ar. Orl. fur. 46, 3: Mamma e Ginevra e l'altre da Correggio Veggo del molo in su l'estremo corno.
Esempio: Car. Eneid. 3, 839: È di ver l'orïente un curvo seno [di mare] In guisa d'arco.... Ne' suoi corni ha due scoglj, anzi due torri, Che con due braccia il mar dentro accogliendo, La fa porto e l'asconde.
Esempio: Tass. Gerus. 15, 42: Ove si curva il lido e in fuori stende Due lunghe corna, e fra lor tiene ascosto Un ampio seno.
Definiz: § XIII. Trovasi anche detto poeticam. di mari che cingano da due parti opposte una terra, e propriamente una penisola. –
Esempio: Cas. Rim. 1, 39: Bene udirà del nostro mar l'un corno E l'altro, Rota, il gentil vostro affetto.
Definiz: § XIV. Più particolarmente parlandosi di fiumi, dicesi di que' Corsi delle loro acque, i quali a un dato punto si diramano dal fiume stesso; Braccio, Ramo: ed altresì, ma in modo poetico, della Corrente stessa de' fiumi, talvolta anche con allusione al venire essi raffigurati da' poeti come divinità armate di corna. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 220: Re degli altri superbo altero fiume,... Tu te ne vai col mio mortal sul corno.
Esempio: Poliz. Rim. C. 39: Vagheggia Cipri un dilettoso monte Che del gran Nilo i sette corni vede.
Esempio: Ar. Orl. fur. 43, 32: Signor, qui presso una città difende Il Po fra minacciose e fiere corna.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 43, 53: Figarolo e Stellato il legno passa, Ove le corna il Po iracondo abbassa.
Esempio: Tass. Gerus. 9, 46: Sovra i rotti confini alza la fronte [il Po] Di tauro, e vincitor d'intorno inonda; E con più corna Adria respinge, e pare Che guerra porti e non tributo al mare.
Esempio: E Tass. Gerus. 18, 20: L'un margo e l'altro del bel fiume adorno Di vaghezze e d'odori olezza e ride. Ei stende tanto il suo girevol corno, Che tra 'l suo giro il gran bosco s'asside.
Esempio: Serdon. Stor. Ind. volg. 136: Giace il regno di Cambaia, dove l'Indo con due corna si scarica nel mare.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 61: Se ben le sponde Ei più non cozzi con feroce corno, Pur ec.
Definiz: § XV. E per Braccio o Ramo di strada. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 26, 66: E giunge ove la strada fa dua corna; L'un va giù al piano, e l'altro va su al monte; E questo e quel nella vallea ritorna Dov'ella avea lasciato Rodomonte.
Definiz: § XVI. Detto di luogo chiuso, od anche semplicemente circondato o ricinto, vale Angolo, Canto, ed altresì Lato, Banda; ma in questi sensi non è di uso comune. –
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 10, 79: Sendo lo Dio nello steccato un giorno, Per far col disco e la racchetta il gioco, Febo girar fa la racchetta intorno, E giocan chi di lor sceglier de' il loco. Vince il mortale, ed ei s'elegge il corno Del mandator, vantaggio a lui non poco.
Esempio: Salvin. Opp. 155: Abitava in fondo al monte Sotto i corni d'un antro.
Esempio: E Salvin. Opp. Annot. ivi: Sotto i corni d'un antro, cioè due canti o angoli d'una spelonca, a similitudine delle corna degli animali.
Definiz: § XVII. Pure per Angolo, Canto, Estremità, detto di altare; il quale presso gli Ebrei aveva effettivamente quattro come Corna. Onde Corno dell'Epistola diciamo la parte a destra, Corno del Vangelo, la parte a sinistra del sacerdote, perchè nel celebrare la Messa sta da quella leggendo l'Epistola, e da questa leggendo il Vangelo. –
Esempio: Belc. F. Pros. 3, 187: Discesi nella chiesa per prendere li sacri misteri, e entrato, vidi l'angelo stare al destro corno dello altare.
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 127: Dancmaro.... si ritirò di subito nella chiesa di Santo Pietro,... e posate l'armi sopra lo altare, si appoggiò al corno di quello, per vedere il fin della cosa più al sicuro che si poteva.
Esempio: Buomm. Verg. 28: Dalla banda sinistra, detta il corno dell'epistola, si porranno i mantelli, i veli, gli anelli.
Esempio: Baldin. Decenn. 6, 364: In quella parte che è verso il corno dell'evangelio.
Esempio: Adim. L. Pros. sacr. 115: Nel primo quadro, cominciando dal corno del vangelo, si vedeva santa Maria Maddalena.
Definiz: § XVIII. Poeticam., riferito alla croce, Ciascuno dei due bracci di essa. –
Esempio: Dant. Parad. 14: In quella croce lampeggiava Cristo.... Di corno in corno, e tra la cima e il basso, Si movean lumi, scintillando forte Nel congiungersi insieme e nel trapasso.
Esempio: E Dant. Parad. 15: Tale dal corno che in destro si stende, Al piè di quella croce corse un astro.
Esempio: E Dant. Parad. 18: Però mira ne' corni della croce.
Definiz: § XIX. Term. di Anatomia. Ciascuna delle due cavità in cui si dirama l'utero di alcuni animali; dette dagli Anatomici Trombe falloppiane. –
Esempio: Benciv. Ras.: La matrice.... ha ancora due additamenti, cioè due aggiugnimenti, i quali sono chiamati sue corna.
Esempio: Red. Osserv. Anim. viv. 195: Ne erano piene altresì.... molte e molte altre pur grosse glandule adiacenti tra un corno e l'altro dell'utero.
Esempio: Cocch. R. Lez. anat. 67: Questi [quadrupedi] hanno l'utero diviso in due rami o corna tortuose, che nel fine son tube.
Definiz: § XX. Term. di Astronomia. Ciascuna delle due punte o estremità della luna crescente o calante. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 50 t.: Appare [la luna] alla nostra veduta con due corna.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 1, 4: La luna non riparava i nuovi corni crescendo.
Esempio: Bocc. Fiamm. 70: Quasi contenta [la luna] dell'intero suo lume, alle nuove corna non pareva che di tornar si curasse.
Esempio: Ar. Orl. fur. 18, 183: Se non traea fuor d'una nube oscura.... la luna il corno.
Esempio: Tass. Gerus. 13, 9: E la luna si turba, e le sue corna Di nube avvolge, e non appar più fuora.
Esempio: Galil. Op. astronom. 1, 80: Stimo che quel lume che si vede nel resto della faccia della luna, oltre alle corna splendidissime,... sia proprio e naturale della luna.
Esempio: Salvin. Arat. 98: Quando picciola di corna La luna d'occidente ne compare, Avviso dona del crescente mese.
Definiz: § XXI. Per estensione, detto di altri pianeti. –
Esempio: Galil. Comm. ep. 1, 135: Ora comincia [Venere] a farsi falcata, e finchè si vedrà vespertina, anderà scemando le sue cornicelle fin tanto che svanirà; ma ritornando poi mattutina, si vedrà colle corna sottilissime e pure avverse al sole.
Definiz: § XXII. Term. di Milizia. Detto di esercito o di armata navale schierati, vale Ciascuna delle due estremità della sua fronte prolungate, Ala: conforme al senso che pure aveva presso i Romani cornu, in quanto l'esercito schierato presentava la propria fronte rientrante e curva nel mezzo e prominente nelle estremità, a modo di mezza luna. –
Esempio: Giamb. Oros. 339: Sertorio poscia con Pompeio combattuto, dieci migliaia de' suoi cavalieri uccise; e dall'altro corno della battaglia, vincendo Pompeio, altrettanti poco meno ne perdeo egli.
Esempio: Liv. Dec. 2, 430: Li Romani li subitavano dall'uno corno e dall'altro e dalla schiera mezzana.
Esempio: Vill. G. 329: I capi de' corni della schiera,... essendo a piè, passaro il fosso, e rinchiusono i Franceschi.
Esempio: Machiav. Art. Guerr. 264: E così tornerà una battaglia di venticinque file ferme, a venti fanti per fila, con due corna sopra ogni canto della fronte uno, e ciascuno avrà dieci file a cinque per fila, e resterà uno spazio tra le due corna, quanto tengono dieci uomini, che volgano i fianchi l'uno all'altro. Sarà tra le due corna il capitano, in ogni punta di corna un centurione.
Esempio: Nard. Liv. Dec. 20 t.: Fu varia la vettoria e quasi la battaglia del pari, vincendo dall'una e l'altra parte il destro corno, ed il sinistro rimanendo superato.
Esempio: Tass. Gerus. 20, 22: E fece anch'ei l'esercito cornuto, Co' fanti in mezzo, e i cavalieri al fianco; E per sè il corno destro ha ritenuto.
Esempio: Alton. Sold. 123: Per combattere a giornata finale, stia bene di fare tre corpi delle sue galere,... cioè un corpo di mezzo, un alla destra e l'altro alla sinistra, facendo fianchi o corni al corpo di mezzo.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 1, 150: Quel colle (di Raus) soprastava alla estremità del corno sinistro del nemico, per mezzo della quale si congiungeva con l'estrema destra dell'esercito dell'Alpi.
Definiz: § XXIII. Term. d'Architettura. Corna dell'abaco diconsi, nei capitelli ionico, corintio e composito, Le quattro estremità o faccie angolari dell'abaco, soprastanti alle volute.
Definiz: § XXIV. E parlandosi di archi, lunette o simili, Corna denotano Le estremità inferiori di essi. –
Esempio: Condiv. Vit. Buonarr. 24: È la forma della volta.... a botte; e ne' posamenti suoi, a lunetta.... Cominciando da i peducci, dove le corna delle lunette si posano, fin quasi a un terzo dell'arco della volta, finge ec.
Esempio: Bald. Pros. 555: Fra questi [peducci] più lodato è quello che sostiene il corno destro dell'arco di quella parte della scala che ascende, nel quale, in cambio di volute negli angoli, sportano fuori due teste d'agnelli.
Esempio: E Bald. Pros. 556: Il peduccio poi, che dicemmo non posarsi sopra i capitelli piatti, è quello che sostiene quel corno dell'arco che separa le due croci della volta.
Definiz: § XXV. Term. di Fortificazione militare. Corno, e più comunemente Opera a corno, dicesi un'Opera esterna di fortificazione, composta di due mezzi bastioni congiunti da una cortina, i quali si uniscono all'altra opera che si vuol difendere, mediante due rami o lati rettilinei che partono dagli angoli salienti, e che con le facce costituiscono le due punte o corna dell'opera. –
Esempio: Montecucc. Op. 1, 183: I di fuori sono opere fatte al di là del fosso per rinforzare i luoghi più deboli.... Si distinguono in rivellini, mezzelune, corna e corone.
Esempio: E Montecucc. Op. 1, 191: Gli angoli troppo acuti si convertono in angolo di bastione, o in mezzi baloardi, o in mezzelune, o si allungano e si smussano con una linea retta, o rientrante per farne tenaglia, o si fortificano con un'opera a corna, o come un triangolo di lati uguali.
Esempio: E Montecucc. Op. 1, 193: All'entrata o all'uscita dell'acqua [della cortina] giaccianvi rivellini con fianchi ovvero opere a corna.
Esempio: E Montecucc. Op. 1, 231: Fortificarsi di rimpetto con rivellini o con corna, le quali si fiancheggino.
Esempio: Magal. Lett. 14: Non avendo [Komora].... alcuna sorta di fortificazioni esteriori, fuori che due mezze lune, e diverse come falsabraghe, ed opere a corna.
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 7, 312: Si poterono alloggiare, non ostante la tenace resistenza dei difensori, in un'opera a corno, che si sporgeva avanti il forte.
Esempio: E Bott. Stor. Ital. cont. 7, 345: Siccome per l'opera a corno, che a lei (alla porta Susina) stava davanti, le offese non si potevano indirizzare contro le mura, che la porta stessa fiancheggiavano; così contro di quell'opera con un terribile fracasso fulminavano le artiglierie della Feuillade.
Definiz: § XXVI. E Corno si usò anche per designare l'Angolo arrotondato presso la spalla dei bastioni a fianchi ritirati o rientranti. –
Esempio: March. Archit. milit. 212: Adunque queste casematte, che averanno il corno che spinge innanzi, e che le cuopra, come dimostra questo mio dissegno, sarà utilissimo per gli archibusieri e per l'artegliaria grossa e piccola, che accommodare si può, e stare alquanto sicuro.
Esempio: E March. Archit. milit. 216: Il bellovardo C non ha casamatta, ma ha li fianchi retirati all'indentro a uso de un mezzo circolo, per potervi accommodare più artegliaria, ed è coperto dal corno della spalla, che fa mezzo circolo.
Esempio: Maff. Veron. illustr. 4, 174: Il Marchi nella tavola 130 figura baloardi non solamente con orecchion tondeggiante, ch'ei chiamò anche corno, e con quadrato,... ma in due altre maniere ancora.
Definiz: § XXVII. Term. Musicale. Strumento a fiato, e per lo più fatto propriamente d'un corno di bove, adoperato dai pastori, dai corrieri, dai cacciatori, nelle antiche milizie ec. E in questo senso fa nel plur. Corni. –
Esempio: Dant. Inf. 31: Ma io senti' sonare un alto corno Tanto, ch'avrebbe ogni tuon fatto fioco.
Esempio: Tav. Rit. 128: Passando Tristano e Lancillotto al detto castello, udirono sonare uno corno per due fiate.
Esempio: Lucan. volg. 78: Io non terrò per cittadini nè per amici coloro, contra li quali io vedrò tua aquila ismuovare e tuoi corni sonare.
Esempio: Bocc. Ninf. Fiesol. 1, 20: Ed una ninfa, sanza far soggiorno, Si levò ritta, leggiadretta e snella, Ed a sonare incominciò un corno.
Esempio: Pulc. L. Morg. 16, 63: E l'Alifante si poneva a bocca, E sonò tanto forte e tanto altero, Che come il suon del corno fuori scocca, Subito venne agli orecchi d'Antea.
Esempio: Ar. Orl. fur. 24, 8: L'alto rumor.... D'urli e di corni, rusticane trombe.
Esempio: E Ar. Comm. 2, 123: Voleva cercar fra quegli armarj Di certo suo corno da caccia.
Esempio: Tass. Gerus. 7, 29: Suona il corriero in arrivando il corno, E tosto giù calar si vede un ponte.
Esempio: E Tass. Gerus. 19, 58: Timpani e corni e barbari metalli.
Esempio: Serdon. Stor. Ind. volg. 234: Questi corrieri trovando i cavalli ordinati per cammino, quasi con uguali intervalli, corrono velocissimamente e quasi volano, e a ogni posta avvisano innanzi la venuta loro, o con isquille che pendono dal collo della bestia, o vero ancora, come appresso di noi, con corni, acciocchè siano subito messi in punto i cavalli freschi.
Esempio: Salvin. Disc. 3, 117: I cavi piatti, detti dagli antichi cimbali dalla figura, i corni delle baccanti, tutti tendevano a por furore ne' cuori.
Esempio: Pindem. Poes. 90: Ode squillar sul monte il vigil corno De' cacciatori.
Definiz: § XXVIII. E trovasi anche il plur. Corna; ma è forma da non usarsi che in componimenti giocosi e burleschi. –
Esempio: Bart. D. Giapp. 4, 37: Sonando uno sconserto di tromboni e di corna, e di cotali altri barbari loro strumenti.
Esempio: Fag. Rim. 5, 97: Sia perciò ringraziata, E sempre mai lodata, Se ci rese così la faccia adorna La benigna Befana a suon di corna.
Esempio: E Fag. Pros. 15: Da queste [Baccanti].... può infallibilmente supporsi che vantin la loro origine le nostre Befane, che all'ingresso del carnovale,... a suon replicato di corna, con accese granate, vanno appunto attorno la notte, facendo un solenne frastuono.
Definiz: § XXIX. Corno chiamasi pure uno Strumento musicale, d'ottone, con bocchino conico: è ripiegato sopra sè stesso in due o tre larghi giri circolari, e termina in campana molto ampia. Coi nomi poi di Corno a macchina, Corno inglese, Corno bassetto, Corno segnale, s'indicano altri particolari strumenti musicali.
Definiz: § XXX. E pel Sonatore di corno. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 33: Pittore, corno, timpano e soffione, Andate tutti con un bravo nerbo, E al poeta levategli il poltrone.
Definiz: § XXXI. Corno si usa (e in questi significati il suo plur. è solamente Corni) come particolare denominazione di Cosa, e più specialmente di Arnese o Strumento, che o per la materia sia vero e proprio Corno, o per la forma ritragga comecchessia del Corno. Quindi significa: 1. Vaso da bevere: nel qual senso non è più comune. –
Esempio: Nov. ant. C. 41: Con che ti dare' io bere? A questo nappo non porrai tu bocca. Se tu hai corno, del vino ti do io volentieri.
Esempio: Poliz. Rim. C. 111: Io ho vôto già il mio corno: Dammi un po' 'l bottazo in qua.
Definiz: 2. Alberello o Vasetto da unguenti, o simili. –
Esempio: Menz. Sat. 138: Per Dio che voteria bossoli e corni D'ogni più infame e scelerata strega, Per far che a casa tu non mai ritorni.
Definiz: 3. Arnese de' cacciatori, per tenervi la polvere; e un tempo anche de' soldati, per tenervi il polverino. –
Esempio: Falc. Istruz. 18: E non avendo più scartoccj, bisogna abbino borse di vacchetta e corni di buon polverino e molti buttafochi con loro micce, ec.
Definiz: 4. Calzatoio delle scarpe.
Definiz: 5. Cornucopia, Corno dell'Abbondanza, della Dovizia. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 6, 73: Non entra quivi disagio nè inopia, Ma vi sta ognor col corno pien la Copia.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 25, 80: Ed alla mensa, ove la Copia fuse Il corno, l'onorò come suo donno.
Esempio: E Ar. Cinq. Cant. 1, 90: A dar lor l'oglio traboccava il corno, Chè non è quivi cosa che men coste.
Esempio: Giunt. Eseq. Buonarr. 23: Arno aveva un corno di dovizia, pieno di fiori e frutti.
Esempio: Ross. B. Appar. Med. 71: Teneva in mano il corno della dovizia.
Esempio: Bellor. Vit. Pitt. 243: Seguitava sopra il cornicione medesimo l'Abbondanza e l'Ubertà, questa versando monete e tesori dal corno, quella col seno pieno di frutti, e 'l cornucopia nella destra.
Esempio: Salvin. Casaub. 46: La stessa opinione si debbe avere di quello che va innanzi a Bacco ostentando il corno della dovizia.
Esempio: E Salvin. Casaub. appr.: Dal luogo d'Ateneo.... costare puote a noi di questo costume di portare in mostra questo corno d'Amaltea.
Definiz: 6. La costellazione dell'Orsa minore. –
Esempio: Dant. Parad. 13: Immagini la bocca di quel Corno Che si comincia in punta dello stelo, A cui la prima ruota va d'intorno.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 389: Imagini, cioè ancora lo lettore; la bocca di quel Corno, cioè l'altre sette stelle dell'Orsa minore:... stanno le dette sette stelle a modo d'uno corno.
Esempio: E But. Comm. Dant. appr.: Lo Corno e lo Carro è stato disegnato per me di sopra in questa opera.
Esempio: Car. Eneid. 1, 1211: Cantò l'Iade e l'Orse, e 'l Carro e 'l Corno.
Esempio: Varch. Lez. 548: Non devemo però credere che.... non siano per andar sotto l'Orse insieme colla stella polare, chiamata da noi la bocca del Corno.
Esempio: Grazz. Rim. 1, 224: L'Arrigo ci mostrava il Carro e 'l Corno, I Mercatanti, il Ladro ed Orione.
Definiz: 7. La Berretta del Doge di Venezia. –
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 304: Con uno di quelli cappelli in capo, che si dicono acidari, largo di sotto, ed acuto, e torto in cima, come il corno del Doge.
Esempio: E Car. Comm. 27: Con quel berrettone in testa che si dice Corno, come quello del Papa Regno.
Definiz: § XXXII. Corno figuratam., conforme ad una proprietà anche del lat. cornu, adoperasi, ma più che altro nel plur. Corna, e per lo più con qualche dispregio, a significare la fierezza di certi sentimenti o passioni, come Alterigia, Baldanza, Insolenza, Orgoglio, Ambizione, e simili; ed anche prendesi assolutam. per la Passione o sentimento medesimi. Onde le maniere Alzare le corna, Abbassare le corna, Inchinare le corna, Metter fuori le corna, Fiaccare le corna, Rompere, e simili, le corna; che talvolta riferisconsi anche semplicemente a Potenza, Forza, Gagliardia e simili, o ad Atto gagliardo, violento, e simili, contro alcuno. –
Esempio: Comp. Din. Cron. 89: Fu loro (agli ambasciatori dell'Imperatore) risposto per parte della Signoria da messer Betto Brunelleschi, che mai per niuno Signore i Fiorentini inchinarono le corna.
Esempio: Petr. Rim. 2, 274: Fondata in casta ed umil povertate, Contra' tuoi fondatori alzi le corna.
Esempio: Vill. M. 105: Spaventevole a tutte le città di Toscana, chinate le corna della ambiziosa superbia, tornò pieno di vergogna e di vituperio.
Esempio: Greg. Lett. Fed. 13 t.: Tramisse [la Chiesa] lui nel regno, per rompere le corna del detto superbo nemico.
Esempio: Lett. Diec. Bal. 2, 87: La baldanza aveano presa per la tolta della cittadella, tornerà loro in amaritudine; e qualunque altro avesse tratto fuori le corna, gli si darà materia d'invilire.
Esempio: Pulc. L. Morg. 12, 3: Ma 'l traditor di Gan.... Cominciò presto a ritrar fuor le corna; Perchè Rinaldo non v'era, non teme.
Esempio: Ar. Orl. fur. 37, 111: Or venuto è chi gli ha spezzato il corno Di tanto orgoglio, e sì le forze dome, Che gli puon far sin a' bambini scorno.
Esempio: Segn. B. Stor. Fior. 382: Quando ultimamente Roma venne alla sua corruzione, ella (la Toscana) di nuovo rizzò le corna, e cominciò a risentirsi, ed a fare qualche azione degna d'onore.
Esempio: Car. Trad. gr. 99: Proibire che l'alterigia e la superbia di tanta nostra dignità non ci faccia levar le corna contro al Creatore.
Esempio: Tass. Gerus. 5, 59: Al tumido Gernando Fiaccò le corna del superbo orgoglio.
Esempio: Maff. Veron. illustr. 1, 33: A Dario, a Serse e a tutta l'Asia fecero fronte, anzi fiaccaron le corna, Republiche greche di piccol tratto e d'angusti confini.
Definiz: § XXXIII. Pur figuratam., e in modo conforme al linguaggio Biblico, Corno vale Forza, Potenza, Difesa, ed anche Gloria, Grandezza e simili: ma in tali significati si usa solamente nel sing. –
Esempio: Cavalc. Esp. Simb. 1, 218: Dio, firmamento mio, e rifugio mio, e liberator mio; protettor mio, e corno della mia salute.
Esempio: S. Ag. C. D. 7, 17: Confermato.... è il cuor mio nel Signore, ed esaltato il corno mio, cioè la gloria mia nel mio Iddio.
Esempio: E S. Ag. C. D. 7, 18: Elli è giusto: e dà la virtù alli re nostri, ed esalterà il corno del Cristo suo.
Esempio: Bibb. 1, 124 t.: El mio cuore se rallegra in lo Signore, ed il mio corno si è esaltato nel mio Iddio.
Esempio: E Bibb. 1, 125: Darà lo imperio al suo re, e solleverà il corno del suo Cristo.
Definiz: § XXXIV. Altresì figuratam., ma in modo alquanto basso, usasi, e più che altro in costrutto col verbo Fare le corna, a denotare il Disonore che fa l'un coniuge all'altro, e più specialmente la moglie al marito, rompendogli la fede. –
Esempio: Bocc. Decam. 6, 226: Ch'io giuro a Dio, se voglia me ne venisse, di porti le corna, se tu avessi cento occhi.
Esempio: Ar. Orl. fur. 42, 101: Molti di molte anco sicuri stanno, Che con le corna in capo se ne vanno.
Esempio: Cellin. Vit. 350: Rimproverando a lei e al marito le diverse corna, che io gli facevo.
Esempio: Grazz. Comm. 335: Che t'ho fatto, tristo briccone? che nollo di', ubbriaco? G. Le corna, le corna, le corna. Ha' lo tu inteso ora?
Esempio: Cecch. Incant. 5, 8: I' dubito che ancor tu, Trinca, non abbi tenuto mano con costoro a farmi le corna.
Esempio: Dav. Tac. 1, 264: Quante spoglie ebber mai i Neroni e i Drusi, essersi date in pagamento delle sue corna.
Esempio: Dat. Lepid. 3: L. A.,..... uomo vago di sapere più tosto i vituperj che le glorie delle famiglie, domandato da un tale s'egli nella sua casa aveva corna, dopo essere stato alquanto sospeso, rispose: delle antiche, no.
Esempio: Fag. Rim. 5, 171: Le corna Fanno la testa adorna: E accrescon sì, non scemano il decoro, Quando son corna d'oro (qui lo scherzo ha doppia allusione).
Definiz: § XXXV. E per Qualsivoglia altro disonore; Onta, Vergogna. –
Esempio: Bern. Orl. 15, 35: Il Conte vede la sua dama adorna, Ch'ad alta voce gli domanda aiuto; Corre là per levarsi quelle corna, Che tutto il mondo non l'aria tenuto ec.
Esempio: E Bern. Orl. 25, 66: Quel che farà per levarsi le corna, Intenderete nel canto seguente; Le corna dico che non eran vere, Che non l'aveva, e le credeva avere.
Esempio: E Bern. Orl. 39, 34: La qual (la mazza) gli tolse per fargli più corna.
Definiz: § XXXVI. Ed anche si usò per Tribolazione, Travaglio, o simili: ma solamente nella maniera proverbiale, Avere ognuno il suo impiccato e le sue corna. –
Esempio: Pulc. Luc. Ciriff. Calv. 5, 21: E tutto a un proposito al fin torna, Ch'ogn'un ha il suo impiccato e le sue corna.
Esempio: Bern. Lett. 89: Non mancherò di tutti quelli servigj che potrò,... benchè abbia ancor io il mio impiccato e le mie corna; che mia madre sta pessimamente.
Definiz: § XXXVII. Corno d'Ammone; Sorta di conchiglia fossile. –
Esempio: Vallisn. Op. 3, 396: Corno d'Ammone.... Appresso gli storici naturali è una pietra figurata, e avvolticchiata in certe spire simili al Corno d'Ammone, cioè di Giove Ammone, che ne' deserti della Libia era adorato sotto la forma o figura d'un ariete, o montone con le corna rauncinate e ritorte. Si trovano queste pietre su monti, e non sono altro, per vero dire, che terra impietrata dentro una spezie di chiocciola marina, che ricevette la figura accennata, come in una forma o modello, dalla cavità spirale della medesima, essendo restata consumata col tempo la corteccia della chiocciola, per essere tenera molto e fracidiccia.
Esempio: Targ. Viagg. 10, 270: Sassi durissimi composti di rena marina, abbondantissima di nautili e corni d'Ammone.
Definiz: § XXXVIII. Corno di cervo, Corno di rinoceronte, sono nomi di Medicamenti fatti col corno di quelli animali; come anche se ne facevano del corno dell'alce, e di alcun altro animale. –
Esempio: Span. Tes. Pov. volg. 1: Ardi la testuggine viva,... e fanne polvere con once tre d'allume, e altrettanto di midolla di corno di cervio.
Esempio: E Span. Tes. Pov. volg. 3: La limatura del corno del cervio, data a bere, non lassa avere lendini nè pidocchi.
Esempio: E Span. Tes. Pov. volg. 4: Lo fummo del galbano e del corno del cervo, ricevuto per le nare, mirabilmente giova sopra l'altre medicine.
Esempio: Ricett. Fior. 85: L'ossa, l'unghie, il corno del cervio ed il corallo s'ardono in questo medesimo modo, e sopra a carboni tanto che non faccino fummo, e mutino colore, diventando bianchi.
Esempio: E Ricett. Fior. 243: Corno di cervio arso e lavato.
Esempio: E Ricett. Fior. altrove: Nell'infusioni.... di corno di rinoceronte fatte in acqua.
Esempio: Mei C. Metod. Cur. trad. 176: Una bevanda di corno di cervo colla gomma arabica, l'acqua d'orzo,... le divisate cose ostinatamente e rigorosamente continuate, giugneranno alla perfine ad addolcire, ad imbalsamare, e ad unire le parti del sangue.
Definiz: § XXXIX. Corna fu nome di un Giuoco che facevasi con le dita; e probabilmente Quello stesso che oggi chiamasi Biccicalla. E si usava nella maniera Fare alle corna o Giocare alle corna. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 27, 23: Le dita gli tagliava tutte, Salvo che al primo resta il gammautte. E non potrà, se volessi far ora, Levar più d'un colla mano o dir sette Al giuoco delle corna o della mora, O nasconder più in quella le buschette.
Esempio: Varch. Stor. 2, 321: Sappiendo quanto è più malagevole l'indovinare quando si giuoca alle corna, che apporsi quando si fa a pari o caffo.
Definiz: § XL. Corna, è talvolta Esclamazione di sdegno od impazienza, ed altresì di disprezzo, di rifiuto, o simili. –
Esempio: Lipp. Malm. 1, 13: O corna! disse il Re degli smargiassi.
Esempio: E Lipp. Malm. appr.: Ei battè il ceffo, e.... gli torna In testa la bestemmia delle corna.
Esempio: Carl. Svin. 27: Ser Bietolone, Ecco che a voi Quel Dio, che per noi Morì,... Dal diavol nero a liberarvi torna; E Bietolon risponde: Corna, corna.
Definiz: § XLI. Un corno, in locuzioni negative, come Non valere un corno, Non stimare un corno, ed alcun'altra simile, ha forza avverbiale, e vale Nulla, Nient'affatto. È modo dispregiativo e plebeo. –
Esempio: Magal. Lett. 122: Il mio bisogno è d'un busto, per rimpiazzarne uno, che non vale un corno.
Esempio: Fag. Rim. 5, 193: Ora sì, se mai dintorno Non ti volle il saggio umile, Nel vederti ognor più vile, Non vorrà stimarti un corno.
Esempio: Mont. Poes. App. 129: Il resto, vel dich'io, non vale un corno.
Definiz: § XLII. E posto appresso a proposizioni sia affermative, sia interrogative od esortative, delle quali talvolta si ripete alcuna parola o frase, ha eziandio forza di denegazione brusca o violenta, e talvolta anche d'imprecazione, specialmente se vi s'aggiunge un corno Che ti sbuzzi, un corno Che t'infili, o simili. Ma è pure modo plebeo. –
Esempio: Fag. Rim. 2, 214: Si dormì poco Perchè il navicellaio innanzi giorno Ci fe collo svegliarci un tristo giuoco. Gridò: Signori, andianne: Andianne un corno Che ti sbuzzi, risposi; e sonnacchioso Mi vesto, e giù nel navicello inforno.
Esempio: E Fag. Comm. 7, 153: O Colombina? R. Un corno che ti sbudelli. C. Orsù, Parto chè il vecchio ora verrebbe giù.
Esempio: E Fag. Comm. 8, 328: Flemma, cognata. S. Flemma un corno.
Esempio: Crudel. Rim. 104: Così difendo il teatrale onore, Così risparmio il verginal rossore Delle fanciulle, e l'alta confusione. B. Delle fanciulle? Un corno. Le fanciulle d'oggi giorno Ne san più delle matrone.
Definiz: § XLIII. Avere le corna in seno e mettersele in capo, dicesi di Chi per leggerezza o per isfacciataggine manifesti egli medesimo qualche suo disonore o vergogna.
Definiz: § XLIV. Avere busse e corna, ed anche Aver corna e busse. –
V. Bussa, § III.
Definiz: § XLV. Avere alcuno per le corna checchessia, o Mettere altrui checchessia per le corna, o, come anche trovasi, sulle corna, sono maniere volgari, che valgono Avere pel capo, cioè nella mente, qualche grave o molesto pensiero, e Far nascere altrui nella mente il pensiero, la curiosità, la voglia, o simili, di checchessia. –
Esempio: Fag. Comm. 7, 58: Quando penso con Nanni Far la vita filice Colla sconcrusïon del matrimonio, Salta fuora il Dimonio, E ogni cosa distorna; E mette sulle corna A questo pazzo vecchio Che mi vogghia, e a me pa' che ghi dia orecchio (parla una contadina).
Definiz: § XLVI. Avere sulle corna una persona od una cosa, vale Averla a noia, Vederla di mal'occhio; e Recarsi sulle corna, vale Prendere a noia, Prendere a mal volere, riferito a persona, e Aversene a male, Concepirne rancore, riferito ad atti. –
Esempio: Sigol. Viagg. Sin. 4: Tutte le navi che passano per quello mare, conviene si rappresentino in questo luogo, per tale, che i Genovesi l'hanno molto in sulle corna.
Esempio: Giambull. B. Ciriff. Calv. 3, 80: Che in gran dispetto Se l'avevon recato in su le corna.
Esempio: Pulc. L. Morg. 12, 14: E tu te l'hai recato in sulle corna, Tu e Rinaldo, perch'egli è fedele.
Esempio: Bern. Orl. 20, 53: Non era al mondo coppia di persone, Che sulle corna avesse più Rinaldo.
Definiz: § XLVII. Darsi sulle corna, detto di due o più persone, vale Percuotersi, Picchiarsi, Abbaruffarsi, e simili; detto anche in senso figurato, di contendenti, litiganti, e simili. E nel senso proprio dicesi anche Darsi checchessia sulle corna, o anche, come trovasi, su' corni. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 12: Se un mazzapicchio Si dan su' corni (due donne che s'accapigliano), lasciamole fare.
Definiz: § XLVIII. Dir corna di alcuna persona o cosa, è maniera familiare, che significa Dirne assai male, Parlarne con grave biasimo, e con un certo sdegno o disprezzo.
Definiz: § XLIX. Far le corna, dicesi di Quell'atto di dispregio verso alcuno, che si fa alzando e sporgendo due dita contro ad esso, e propriamente l'indice e il mignolo, tenendo ripiegate nella palma della mano le altre.
Definiz: § L. Parere ad alcuno d'aver le corna a fare checchessia, a trovarsi con alcuno, o simili, sempre però rispetto all'esser veduto da altri in tale atto o compagnia, dicesi a significare grande vergogna che quegli ne sente.
Definiz: § LI. Rompere, o simile, le corna ad uno, vale, in modo enfatico e dispregiativo, Rompergli la testa, Percuoterlo o Picchiarlo malamente.
Definiz: § LII. Sonare il corno d'Orlando, si disse in proverbio per Domandar soccorso; con maniera presa dalla narrazione romanzesca della rotta di Roncisvalle. –
Esempio: Vill. M. 4, 329: In buona fè, conte, tu sonerai il corno d'Orlando, e in tuo aiuto e favore non trarranno cinque di quelli di Milano in un anno.
Definiz: § LIII. Dove il diavolo non può metter le corna, vi caccia la coda. –
V. Diavolo.
Definiz: § LIV. Il diavolo ci ha messo le corna; ovvero, le corna e la coda. –
V. Diavolo.
Definiz: § LV. Tant'è sonargli un corno che un violino; è maniera che usasi scherzevolmente, nel senso proprio, a significare Che quella tal persona non ha orecchio per la musica; e figuratam., Che non fa differenza tra l'esser trattato in un modo o in un altro; od anche, che non distingue come dovrebbe fra il più e il men bello, o il più e men conveniente.