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Dizion. 4° Ed. .
ZAMBRA
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ZAMBRA.
Definiz: | V. A. Camera. Lat. cubiculus. Gr. οἰκημάτιον. |
Esempio: | Teseid. 3. Ed alla zambra del signor n'andava Per lui servir, se nulla bisognava.
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Esempio: | E Rim. ant. Guitt. F. R. altrove: O quando quando di
masnada acorte, e poi da corte a zambra, amor mio, vegno. |
Esempio: | Guitt. lett. 14. Doveano dimorare in le sale, e in le zambre vostre. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 6. 5. 29. Di margherite, e perle Sarà la veste ornata, La zambra
apparecchiata Di drappi, e baldacchino. |
Esempio: | Ciriff. Calv. 2. 38. E giunto in zambra con grato saluto In piè si levò presto
Aleandrina. |
Esempio: | E Ciriff. Calv. 4. 110. E mise il primo d'essi tre aguati Da
basso nelle zambre, e ne' cortili. |
Esempio: | Morg. 22. 235. E poi mangiato, in una zambra vanno. |
Esempio: | Bern. Orl. 2. 28. 58. Il Re la zambra dentro avea serrata, Che compagno alcun seco
non vi vuole. |
Esempio: | E Ber. Orl. 3. 1. 14. E nella zambra si serrò soletto Tutto di
sdegno ardendo, e di dispetto. |
Definiz: | §. Zambra, diciamo anche il Luogo, ove si va del corpo; che anche diciamo Cameretta. Lat.
latrina. Gr. ἀφεδρών. Onde Andare a zambra,
vale Cacare, Andar del corpo. Lat. egerere. Gr. ἐκφέρειν. |
Esempio: | M. Aldobr. 1. 3. Ma quelli, che poco l'usa, sì lava lo stomaco, e il fa bene
andare a zambra. |
Esempio: | E M. Aldobr. 1. 9. Nè chi avrà duro ventre, o pieno, che non
potráe bene andare a zambra. |
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