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Dizion. 4° Ed. .
TREGENDA
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TREGENDA.
Definiz: | Nome inventato da persone semplici per dinotare alcuna favolosa brigata, che vada di notte attorno con lumi
accesi. Lat. larvae. Gr. μορμολύκεια. |
Esempio: | Pass. 347. E qual dice, che vede morti, e favella con loro, e che va di notte in
tregenda con le streghe. |
Esempio: | E Passav. 348. Così si truova, che i demonj prendendo la
similitudine d'uomini, e di femmine, che sono vivi, e di cavagli, e di somieri, vanno di notte in ischiera per certe
contrade, dove veduti dalle genti, credono, che sieno quelle persone, la cui similitudine mostravano; e questa in alcun
paese si chiama tregenda. |
Esempio: | E Passav. appresso: Ben si truovano alcune persone, e
spezialmente femmine, che dicono di lor medesime, ch'elle vanno di notte in brigata con questa cotale tregenda.
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Esempio: | Pataff. 9. Benchè stanotte sentù la tregenda. |
Esempio: | Morg. 19. 117. E Appollin debb'essere il farnetico, E Trivigante forse la
tregenda. |
Esempio: | E Bec. 10. Che noi scontrammo tanti lumicini, Che mai vedesti più nuova
faccenda; Ognun brucò, ch'ell'era la tregenda. |
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